In gran parte del Medio Oriente, e anche in Iran, il comandante militare era temuto, e la sua morte è stata accolta con euforia.
Categoria: Analisi
Il prezzo di avere una voce
L’unica politica che ho sperimentato da bambina siriana è stata la lealtà a qualcuno. L’unica voce consentita era la voce del dittatore.
Ma forse il silenzio era cominciato anche prima. Forse era cominciato con la paura e l’obbedienza instillate in ogni famiglia siriana. Forse questa era la nostra eredità.
E-mail e comprensione del testo: l’OPCW omette dei fatti cruciali riguardo alla copertura degli eventi di Douma
Introduzione da Lorenzo Declich Se c’è una cosa su cui è necessario riflettere quando si affronta il tema della Siria è il dualismo esistente fra fatti e racconto dei fatti. Invariabilmente, a partire dal marzo 2011, data in cui ha inizio la rivoluzione pacifica, la Siria è stata raccontata dai sostenitori del regime di Bashar…
Gola profonda contro l’organo di vigilanza: le macchinazioni politiche sull’uso delle armi chimiche in Siria
Un Comitato “particolare” composto di persone con un debole (o stretti legami) con il regime siriano o con RT, l’organo di Stato della Russia in lingua inglese, e l’audizione di una gola profonda anonima, possibilmente con recriminazioni del tutto personali contro l’OPCW, sono alcuni degli ingredienti di una nuova “riesame” dell’attacco chimico a Douma che ha tutto il sapore di una campagna mediatica a sostegno del regime, e non una ricerca della verità.
L’invasione turca: ultimo stadio nella distruzione diretta dalla Russia della rivoluzione siriana
Come Erdogan ha consegnato la Siria nord-orientale al regime di Assad senza sparare un colpo Di Michael Karadjis, pubblicato il 23 ottobre 2019 su Syrian Revolution Commentary and Analysis Tradotto da Piero Maestri e Giovanna De Luca Il 6 ottobre, il regime turco di Tayyip Erdogan ha dato il via all’ invasione a lungo…
Visto da un medico di Chicago: “mai più” è diventato “ancora e ancora e ancora”
“Il tradimento degli ideali statunitensi aumenta la sofferenza in Siria” SCRITTO da ZAHER SAHLOUL, tradotto da Mary Rizzo Ogni volta che pensiamo che la situazione umanitaria in Siria abbia toccata il fondo, si peggiora ancora. Finora, più di 160.000 siriani sono stati sfollati nel nuovo capitolo di questa crisi, e molti altri sono esposti ancora…
La rivoluzione siriana è arrivata alla fine. E vero! Ma la causa siriana si è appena aperta
E il nemico della rivoluzione è lo stesso nemico della questione, quindi non c’è altra scelta che andare avanti ma con metodi differenti, con altri ritmi, basandoci sulle lezioni dateci dalla rivoluzione martoriata.
Il “turismo” siriano prende esempio dal Manuale di Hasbara
Per andare a Damasco e in altre aree controllato dal regime, festeggiare nei shisha bar, prendere il sole nelle spiagge, acquistare dei souvenir nei souk e visitare i siti, anche fingendo di essere “indipendenti”, mentre in realtà inviati da RT, o in una missione di accertamento di fatti, ottenendo solo i fatti che il regime vuole che si ottiene, con il comportamento dei lealisti che fanno l’autocensura, richiederebbe un certo tipo patologico di sconnessione dalla realtà, un severo deficit etico.
Non chiamarli vittime, i bambini della Siria. Questa è una strage degli innocenti
Con l’escalation della violenza, nell’ultimo mese sono stati uccisi sempre più bambini nelle aree controllate dai ribelli rispetto a tutto il 2018. Ma a qualcuno importa?
I tre ingegneri che venti anni fa precedettero i bambini di Daraa’, parola d’ordine: “Il Ceausescu degli arabi”
Traduzione di N.El Assouad Revisione a cura di Sami Haddad Testo originale su Zamanalwsl Riportiamo una breve introduzione di Sami Haddad: “In ricordo di un caro amico e compagno. Confesso il mio pessimo rapporto con il telefono che mi fa sentire prigioniero e lontano da ciò che amo e che ho amato. Dal tono di…
Ad Homs, “riabbracciando la patria”
Qui, la verità spesso si confonde con il mondo della sconfitta, dell’ipocrisia, del sale versato sulle ferite e delle enormi perdite in vite umane, rendendo le persone sia vive che morte, prive della bussola con cui pensavamo di navigare quando tutto era chiaro.
In Siria, Putin e Netanyahu sono sempre stati dalla stessa parte
Putin è pronto a sbarazzarsi dell’Iran per fare felice Israele e salvare la vittoria di Assad