Trump lascia la Siria: sul “cambio di regime” e altre bufale

Durante gli ultimi 8 anni, la versione manichea dell’“anti-imperialismo”, scatenata da una convergenza di estrema sinistra e di estrema destra, ha dato supporto a un tiranno genocida reazionario che distrugge il suo intero paese per schiacciare una rivolta popolare sul falso altare dell’opposizione al “cambiamento di regime sostenuto dagli Stati Uniti” e simili.

Il fatto che non ci sia mai stata un’operazione di “cambio di regime” degli Stati Uniti era irrilevante, così come la maggior parte dei fatti; mentre le SDF a guida curda hanno ricevuto oltre quattro anni di potenza aerea statunitense al loro servizio, che ha ucciso migliaia di civili, mentre i ribelli siriani non hanno mai ricevuto alcun sostegno (anzi, sono stati abbastanza spesso bombardati da aerei statunitensi); mentre le SDF sono state stato benedette dal supporto di migliaia di truppe statunitensi (che ora vengono ritirate), non c’è mai stata una sola truppa statunitense a sostegno dei ribelli.

Scrittori, artisti e giornalisti siriani denunciano le politiche statunitensi e russe

  Articolo uscito il  15-09-2016 su Libération traduzione di Giovanna De Luca Dopo l’accordo raggiunto venerdì 9 settembre (2016 ndt)  a Ginevra da russi e americani circa l’imposizione di una “tregua” in Siria e una cooperazione militare senza precedenti tra le due potenze, personalità della cultura e del giornalismo si stanno mobilitando. Noi, scrittori, artisti e giornalisti…

Russia 2018: una coppa del mondo piena di sangue siriano

di Sam Hamad per The New Arab Tradotto da Francesco Petronella È diventata un’insana routine per me quella di sfogliare i social media e imbattermi in foto di bambini siriani morti. Negli ultimi sette anni, dalla sicura Edimburgo, ho visto arti tagliati, resti carbonizzati, pelle che si scioglie e, più recentemente, il corpo senza vita di…

Di nuovo Aleppo? Un appello per salvare vite nella Ghouta orientale

Il destino di Aleppo sta per essere lo stesso della Ghouta orientale? Così sembra, e ci sono lezioni da trarre da ciò che è successo lì, così, per lo meno, i civili della Ghouta non dovranno affrontare gli stessi pericoli in caso di sconfitta finale ed evacuazione.