di Sam Hamad per The New Arab
Tradotto da Francesco Petronella
È diventata un’insana routine per me quella di sfogliare i social media e imbattermi in foto di bambini siriani morti. Negli ultimi sette anni, dalla sicura Edimburgo, ho visto arti tagliati, resti carbonizzati, pelle che si scioglie e, più recentemente, il corpo senza vita di un bambino siriano decapitato da un raid aereo russo.
Tutto questo dovrebbe bastare a oscurare i cieli, in un certo senso. Dovrebbe suscitare tanto di quello sdegno tra noi – privilegiati – da riempire le strade per chiedere la fine di questo massacro quotidiano .
E invece tutto questo si scontra con il silenzio oppure – ancor più gelida – con l’indifferenza. Per le violenze in Siria, a parte le piccole esplosioni di attenzione internazionale innescate dall’atrocità delle armi chimiche, queste cose sono al di fuori della coscienza della maggior parte del mondo.
Questo giovedì, il genocidio in Siria – portato avanti con decisione da Iran e Russia per conto dell’arrogante regime di Assad – non cadrà semplicemente più in basso nella scala dell’attenzione globale, ma sarà fattivamente normalizzato.
La Russia di Putin ospita la Coppa del Mondo FIFA, che polarizzerà l’attenzione di circa 4 miliardi di spettatori nell’intero globo.
Se pensavate che il silenzio, l’indifferenza o il sostegno attivo al genocidio siriano e al ruolo che la Russia vi gioca fossero già abbastanza gravi, aspettate solo di assistere all’imponente spettacolo propagandistico dello stato russo durante il prossimo mese.
Robbie Williams, protagonista della cerimonia di apertura, ha detto che sarà “uno spettacolo indimenticabile”, parole che trasudano tutto il suo amore per la Russia.
Il termine di paragone più ovvio per i mondiali che si terranno nella Russia di Putin sono certamente le Olimpiadi di Berlino del 1936, nella Germania nazista.
Il Terzo Reich aveva Richard Strauss, mentre la Russia di Putin ha “il ballerino grasso dei Take That”, come cantante degli Oasis Liam Gallagher ha definito offensivamente Williams.
In questo senso, si potrebbe essere tentati di evocare la famosa affermazione di Marx sugli eventi storici che si ripetono prima come tragedia e poi come farsa. Ma non c’è niente di farsesco nell’efficace colpo di propaganda costituito dal fatto di ospitare la Coppa del Mondo FIFA, considerate le ambizioni globalmente fasciste della Russia.
Il silenzio che circonda il genocida intervento russo in Siria rappresenta da sempre il segno che l’imperialismo russo sta vincendo, ma la Coppa del Mondo di Russia porterà ad un nuovo livello di normalizzazione della sua sinistra e brutale agenda geopolitica.
Si può immaginare l’indignazione, particolarmente da parte della sinistra globale, che si sarebbe levata qualora si fosse trattato di un paese diverso dalla Russia.
Immaginiamo che gli Stati Uniti avessero ospitato la Coppa del Mondo durante la guerra in Iraq. Ci sarebbe stata una giusta e immediata indignazione con campagne e proteste. Oppure, pensiamo alla legittima indignazione emersa dopo l’annuncio che l’Eurovision Contest si terrà a Gerusalemme, indignazione montata a causa dell’occupazione e dell’annessione illegale da parte di Israele. O pensiamo, ancora, alla logica che c’è dietro il boicottaggio di nazioni che commettono abusi contro i diritti umani in generale.
Perché tutto questo non si applica alla Russia, che è uno dei principali attori del primo genocidio del 21 ° secolo oltre che, a livello nazionale, un fulgido esempio di violazione dei diritti umani?
Sì, certo. Esiste una serie di sanzioni internazionali che hanno un effetto letteralmente pari a zero in termini di spostamento della politica di Putin, ma che ne è della solidarietà organica e dell’opposizione alle macchinazioni imperialiste, genocide e revansciste della Russia?
La tragica realtà è che il fascismo russo solca essenzialmente senza ostacoli un oceano di sangue in Siria, e allo stesso tempo proietta la sua ombra minacciosa sulle capitali europee con poca o nessuna resistenza popolare.
La Russia è stato il primo paese dopo la Germania nazista ad annettere parte di un altro paese europeo, quando ha reagito al rovesciamento pacifico del presidente fantoccio ucraino filo-russo, annettendo la Crimea e scatenando una guerra per procura contro il resto del paese.

In effetti esiste – ed è stato ampiamente dimostrato – una deliberata distorsione, tessuta attraverso i canali propagandistici filo-russi, in cui la Russia è considerata vittima dell’aggressione occidentale e un bastione della verità contro le menzogne occidentali.
Nel Regno Unito, ad esempio, la reazione all’attacco chimico a Salisbury contro un disertore russo – il primo attacco da parte di un paese straniero sul suolo inglese dal bombardamento nazista di Londra – è stata a dir poco silenziata. Le teorie della cospirazione, pompate da propagandisti russi formali e informali, tra cui uno tacitamente supportato dal leader dell’opposizione britannica, Jeremy Corbyn, hanno diluito e oscurato il discorso.
Le notizie sui legami tra la Russia e i finanziamenti della campagna pro-Brexit sono sepolte nei verbali di comitati selezionati e articoli che la maggior parte delle persone non leggerà. Allo stesso modo, il fatto che il Sunday Times abbia scoperto che 6.000 account twitter russi sono stati misteriosamente mobilitati per sostenere Corbyn alle ultime elezioni generali del Regno Unito ha a malapena scalfito l’opinione pubblica.
In tutta l’Europa e in tutto il mondo, la Russia sta lanciando attacchi sempre più audaci contro l’ordine liberal-democratico già frammentato. Questa non è un’iperbole. Questa non è “russofobia”.
Negli ultimi decenni la Russia non ha solo iniziato a riaffermarsi dopo l’umiliante crollo dell’impero sovietico, ma sta attivamente tentando di plasmare l’ordine mondiale a sua immagine. E parliamo di un ordine fatto di autoritarismo e anti-egualitarismo, per di più suggellato dal genocidio in Siria.
È nei campi di morte della Siria, nei paesaggi urbani devastati della Ghouta, di Aleppo e Homs – annientati da missili russi, colpi d’artiglieria, munizioni al fosforo bianco e bombe a grappolo – che la Russia sta puntellando il suo nuovo ordine mondiale.
E sta vincendo su più fronti.
La Russia sta degradando con successo ogni forma di etica che presumibilmente condiziona l’ordine mondiale. Sta cercando di trasformare il mondo in una dimora di mostri e tiranni autoritari, di cui essa stessa è una sorta di avanguardia.
Inoltre, l’ordine autoritario della Russia riesce a riunire forze sia di sinistra che di destra a sostegno dei suoi sforzi. Sebbene il confronto tra la Russia e l’ascesa del fascismo europeo del 20 ° secolo sia adatto, in realtà, c’è molta meno resistenza alla spinta autoritaria della Russia di oggi che non al fascismo di allora.
Le stesse forze sociali che si opponevano al fascismo nel 20 ° secolo oggi sembrano sostenere, con tutta probabilità, le narrative dell’imperialismo russo, vale a dire quelle che creano un’opposizione all’imperialismo statunitense e all’ordine economico neoliberista occidentale. La sinistra considera la democrazia liberale una “democrazia borghese” e quindi vede ogni possibilità di indebolirla come una cosa buona, mentre i canali propagandistici della Russia forniscono loro numerose piattaforme.
Per la destra, invece, la Russia rappresenta un bastione della civiltà bianca e cristiana contro l’islamizzazione e il liberalismo; serve, quindi, a smascherare le conquiste egualitarie e l’ordine della democrazia liberale, a lungo odiato dalla destra.
Il fatto che la Russia ospiti la Coppa del Mondo può essere visto solo attraverso questo contesto.
Di fatto, da quelli tra noi che si oppongono all’autoritarismo, al razzismo, all’imperialismo, all’omofobia e – più urgentemente – al genocidio, deve essere visto in questo modo. Il fatto che complessivamente le cose non stiano così, è sintomo che il “fascismo dalla faccia russa” sta trionfando e che non c’è alcuna resistenza coerente alla sua avanzata.
Gli Stati Uniti, che sono il presunto controbilanciamento ‘naturale’ della Russia, sono controllati da un presidente potenzialmente schiavo di Putin, che continua ad supportare la crociata russa anti-UE, indebolendo i suoi presunti alleati europei e costringendoli a fare più affidamento sulla Russia di Putin.
Oltre all’ascesa politica di forze filo-russe, l’Europa stessa ha in gran parte intrapreso la strada di una “pacificazione contro-intuitiva”, perchéterrorizzata dall’escalation che, in ogni caso, si sta già verificando. L’attacco di Salisbury è stato l’emblema del trionfo della Russia – conscia del fatto che i suoi nemici non sono in grado di far nulla – che ha risposto di fronte alla reazione dei cosiddetti paesi democratici al suo assalto imperialista contro l’Ucraina.
La Russia ha visto che il mondo è disposto ad accettare e persino a dare luce verde a un genocidio piuttosto che rischiare, anche nell’ipotesi più remota, un confronto remoto con lei.
È improbabile che vi sia opposizione da parte della popolazione russa, compiacente o terrorizzata che sia. Il dissenso interno sarà ed è stato schiacciato. Abbiamo già visto Mohamed Salah, l’eroe di milioni di persone, posare con Ramzan Kadyrov, il “cleptocratico” tiranno della Repubblica cecena, sotto il cui controllo si sono svolte brutali epurazioni anti-gay. E questo è solo un assaggio del processo di normalizzazione.
Se questi valori progressisti di base non possono essere difesi, quali possibilità hanno i siriani?
Questa è una coppa del mondo piena di sangue siriano. Il fatto che la Russia sia praticamente uno stato monopartitico rende impossibile separare questo carnevale sportivo dalla dallo spettacolo globale messo in piedi dallo staff di Putin e progettato per normalizzare tutte le sue azioni, incluso il genocidio siriano.
Laddove esista un senso critico, da parte di gruppi per i diritti umani e di vittime della Russia, cadrà nel vuoto perché il mondo sarà ipnotizzato dal torneo.
Mentre la Russia continua a uccidere bambini siriani, spegnendo i preziosi semi della vita e della speranza in una terra lontana, mentre Mosca continua sfacciatamente a erodere la democrazia, il mondo avrà i suoi giochi e Putin avrà la sua Olimpia.