
Mito: “Gli obiettivi principali di ISIS sono le minoranze religiose ed etniche”
Scritto da RETHINK REBUILD SOCIETY, Tradotto da Giovanna De Luca
Le minoranze sono indubbiamente a grave rischio sotto le regole dell’Isis, in quanto il gruppo ha adottato una posizione chiara contro “tutti i non credenti e gli apostati” nella sua ricerca di stabilire un presunto califfato islamico puro[1]. Il gruppo si è impegnato, ad esempio, nello spostamento forzato, la pulizia etnica e il possibile genocidio contro i kurdi, i Yazidi, i cristiani, gli sciiti e le altre comunità minoritarie in Siria e in Iraq.[2]
Tuttavia, la realtà è che le vittime della brutalità dell’ISIS non sono limitate a nessuna demografia specifica. Infatti, l’ISIS ha inflitto la sua brutalità contro qualsiasi gruppo che si opponga al suo dominio o si rifiuta di adottare la sua specifica interpretazione dell’Islam[3], inclusi i gruppi musulmani sunniti che rifiutano di giurare fedeltà o accettare il suo modo di praticare la religione.[4] Ciò è dimostrato, ad esempio, dal fatto che decine di migliaia di sunniti sono stati spostati dall’ISIS – con 82.000 su 172.000 sunniti ai quali è stato rifiutato di rientrare nelle loro case dopo aver lasciato il gruppo.[5] Anche le uccisioni di vendetta contro i sunniti sono pratiche frequenti da parte di ISIS, una realtà spaventosa considerando che anche nel 2017 2-3 milioni di sunniti continuano a vivere sotto il controllo ISIS.[6]
Recentemente, esperti hanno cercato di capire il motivo dietro la più massiccia eradicazione di siti islamici nella storia moderna ad opera di ISIS. A parte una dichiarata aspirazione ad un califato pio e puro, ci sono diverse teorie che possono spiegare i motivo per cui ISIS prende siti islamici di mira in modo particolare. In primo luogo, le immagini di esplosioni spettacolari servono ad ispirare le reculte. In secondo luogo, l’azione di distruggere i manufatti e strutture che sono stati al centro della vita religiosa di una comunità, e che sono stati venerati da secoli, potrebbe essere considerata una forma di guerra psicologica e culturale, per dominare ed incutere paura nella popolazione locale.
La minaccia di ISIS dunque è diretto contro qualsiasi gruppo che resiste il suo potere e non è diretto solo contro le comunità delle minoranze. Neanche i musulmani sunniti, che costituiscono il 74% della popolazione siriana[7], sono protetti dall’ISIS, e anche loro sono in pericolo.
[1] Can Erimtan. ‘ISIS and its Mission: Religious Cleansing, Genocide & Destruction of the Past’. Reuters, 10 May 2015. http://www.rt.com/op-edge/257253-syria-iraq-is-politics/
[2] Amanda Holpuch, Harriet Sherwood and Owen Boycott, ‘John Kerry: ISIS is committing genocide in Syria and Iraq’, The Guardian, 17 March 2016. https://www.theguardian.com/world/2016/mar/17/john-kerry-isis-genocide-syria-iraq
[3] Ryan Lucas. ‘ISIS subdues influential Sunni Muslim tribes with gifts — or brutal mass killings’. National Post, 24 January 2015. http://news.nationalpost.com/news/isis-subdues-influential-sunni-muslim-tribes-with-gifts-or-brutal-mass-killings
[4] Erimtan ‘ISIS destroys shrines, Shiite mosques in Iraq’. Al Arabiya News, 5 July 2015. http://english.alarabiya.net/en/News/middle-east/2014/07/05/ISIS-destroys-Shiite-mosques-shrines-in-Iraq.html
[5] Mustafa Salim and Zakaria Zakaria, ‘ISIS: A catastrophe for Sunnis’, The Washington Post, 23 November 2016. http://www.washingtonpost.com/sf/world/2016/11/23/isis-a-catastrophe-for-sunnis/?utm_term=.0458680201f1
[6] Idem sopra.
[7] United States Department of State • Bureau of Democracy, Human Rights and Labor, ‘International Religious Freedom Report for 2011’, p2. https://www.state.gov/documents/organization/193119.pdf
IN INGLESE: Common Misconceptions about the Syrian Conflict