Ci sono diversi momenti / istanze nel argomentare o partecipare in discussioni/dibattiti
- Lanciare l’argomento (iniziare il discorso)
- Entrare dentro una discussione già avviata
- Uscire da una discussione (o chiudere una discussione)
Per ognuno di questi, ci sono fattori da considerare: tra cui
- Chi è l’interlocutore
- Qual’è il pubblico d’ascolto
- Preparazione dei partecipanti
- Preparazione del pubblico – presenti ad eventi pubblici, trasmissioni (reali) o / internet, Facebook, commenti su articoli (virtuale)
- Aspettativi del pubblico
Quindi, è essenziale sapere 3 cose:
- il proprio stato di preparazione e quello dell’interlocutore,
- determinare l’interesse del publico a seguire il tuo ragionamento (e dunque, di adeguarsi se necessario al clima del dibattito ed ai nuovi elementi emersi durante il dibattito),
- sapere esattamente che cosa speri di ottenere e quello cui non sei disposto a cedere in termine di conclusione. Il pubblico spesso determina un “vincitore” di un dibattito. Questo è vero anche di discorsi sensa contradditorio, perché l’ascoltatore valuta se la propria posizione è mutata in modo profondo rispetto all’oratore.
Sulla propria preparazione, siamo responsabile personalmente, quindi, dobbiamo informarci sugli argomenti da trattare, fare la nostra ricerca, avere un corredo di fatti e informazione facilmente reperibile, essere chiari e convincenti. Quindi, dobbiamo credere a quello che diciamo e anche potere essere capace di sostenerlo con argomenti razionali, logici, sostenuti da dati il più possibile correnti, affidabili e convincenti.
Sulla preparazione dell’interlocutore, dobbiamo anche qui fare la nostra ricerca. Spesso, si tratta di una persona che ha espresso le proprie posizioni in pubblico, quindi, prima dell’incontro, è necessario prepararci sugli argomenti di questa persona. Significa che dobbiamo conoscere non solo il probabile contenuto dei suoi interventi, ma anche le fonti che usa, lo stile che usa per comunicare, se ha avuto in passato un qualche tornaconto per sostenere una posizione (non dobbiamo dimenticare che quasi tutti i sostenitori di Assad in Italia e in Europa sono stati ospiti del regime a Damasco o hanno ottenuto remunerazioni per i loro interventi, articoli e siti in Europa). Dobbiamo mentalmente anticipare i discorsi dell’interlocutore, conoscere le sue fonti e le loro affidabilità, e capire dove lui o lei vuole portare l’argomento, e dove non vuole essere portato da noi.
Il clima del dibattito potrebbe essere determinato dal moderatore, o in mancanza del moderatore, dalle persone sul panel o tavolo di discussione. A volte il pubblico potrebbe anche influenzare il clima, particolarmente quando il dibattito entra nel vivo o durante Q & A. Ogni interlocutore cerca sempre di avere il pubblico dalla sua parte, e quindi deve sempre tenere presenti i segnali che manda. A volte si sa che il pubblico è simpatizzante, ostile o neutrale. Se non si sa, conviene presumere che sia simpatizzante ma non troppo. Questo si fa, spiegando / definendo alcuni punti meno conosciuti, ma presumendo che ha delle nozioni di base e anche le proprie opinioni. E’ anche corretto di assumere che i propri valori e i valori del pubblico siano specolari o simile. E’ bene anticipare (mentalmente) le domande e le preoccupazioni del pubblico e soddisfare il loro desiderio di risposte oneste, concise e corrette. Se, durante il dibattito, ci si trova sulla difensiva, si dovrebbe agire come se il pubblico fosse neutro e in questo caso, invece di combattere e di assumere un’atteggiamento difensivo (che non è attraente a nessuno) è opportuno fare un passo indietro e spiegare concetti di base in cui un terreno comune potrebbe essere ritrovato. In questo caso è anche buona pratica assumere che il pubblico è in buona fede come tu sei in buona fede, ma solamente che non possiede alcune informazioni di base. Il tuo compito è di fornire le informazioni mancanti.
Istanze di discussioni:
Lancio: Quando si inizia un discorso, già quello che si vuole ottenere è chiaro, ma deve essere chiaro anche al pubblico. Quindi, decidi e esprime subito se un’incontro è informativo, se il pubblico sarà coinvolto in qualche modo, se richiede azioni da parte loro, se sono presenti e partecipanti anche persone con opinioni contrastanti con le tue sull’argomento (dibattito), ecc.
L’introduzione (prima di aprire la partecipazione al dibattito di altri) dovrebbe anche incorporare il punto o i punti che saranno trattati. E’ un’azione PROPOSITIVA E NON DEVE ESSERE REATTIVA e non dovrebbe anticipare opinioni contrastanti, (che potrebbero emergere durante il dibattito). E’ importante che se siamo noi a lanciare una discussione, l’evoluzione della discussione segue i percorsi determinati e guidati da noi. Quindi, dobbiamo usare il concetto di “framing” (inquadramento del argomento) dove non permettiamo che l’argomento possa essere cambiato in un altro argomento, evitiamo che siamo distratti o portati troppo lontano dal tema nostro, non perdiamo il controllo e la padronanza del discorso. Tutte le volte che è necessario, dobbiamo potere far tornare il discorso sui propri binari. In questi momenti, l’avversario potrebbe usare varie strategie di “deragliamento”, cercando di non permetterci di concludere un ragionamento, e di farci sentire frustrati. E’ importante NON essere frustrati, non perdere la pazienza, ma comunicare in modo chiaro e ragionevole che l’argomento ora torna in tema. Spesso, ci troviamo che l’avversario usa gli “argumentative fallacies” (violazioni delle regole per discussioni critici) quando non riesce a smontare un’argomento sui propri meriti della logica o con i fatti. Risorse fondamentale (in inglese) della disciplina della pragmatica e con utili suggerimenti per persone coinvolte in dibattiti pubblici è Journal of Pragmatics: http://www.sciencedirect.com/science/journal/03782166
Quindi, se lanci il discorso, RIMANI PADRONE DEL DISCORSO.
Argomento già avviato: Questo è il caso quando durante degli eventi sei sul panel ma non hai organizzato l’evento, quando sei nel pubblico e poni una domanda o “sfida” all’interlocutore durante il Q & A, quando participi in una trasmissione radiofonica/televisiva, quando partecipi in gruppi di discussioni in internet, quando rispondi nei commenti agli articoli nei giornali.
A differenza della prima istanza, sei più REATTIVA, e rispondi ai punti già espressi da altri. La tua forma di risposta in generale consiste nel dimostrare gli errori (di ragionamenti, di fonte, di dati) delle informazioni presentati, oppure, se non è un’opinione contrastante, ma solo non è completo, di complementare l’intervento con ulteriori informazioni.
E’ sempre importante non deviare dalla tematica, oppure, potresti deviare i discorsi degli altri in modo logico e corretto, ma MAI violando le regole per discussioni). Evitate sempre le fallacie: https://it.wikipedia.org/wiki/Classificazione_delle_fallacie
Uscire da una discussione o chiudere una discussione: Se è un’evento che abbiamo organizzato noi o altri, il tempo è generalmente predeterminato, e portiamo la discussione sempre entro quei parametri temporali. L’organizzatore dovrebbe avvisare sempre un’quarto d’ora prima della fine che si è giunti vicino alla fine e mantenere la parola per giungere alla conclusione. Se tu dovessi concludere l’incontro, questo andrebbe chiuso con un clima pacifico, pacato e conciliatorio, anche se ci sono stati dibattiti accesi. Mai lasciare il pubblico con la sensazione che sei litigioso o che porti rancore. E’ importante trattenere espressioni esasperate o eccessive.
Se è un’intervento virtuale, (dunque, senza un fine temporale o la necessità di portarlo ad una conclusione) dobbiamo sempre considerare se insistere di perseverare serve oppure se è più opportuno uscire dalla conversazione. Elementi da considerare: quanti partecipanti sono, se sono influenzati/influenzabile dal nostro intervento, quanti altri colleghi abbiamo per sostenerci e contribuire oppure se siamo soli contro tutti.
In addizione, dobbiamo sempre tenere presente il tipo di pubblico presente, e scegliere sia i modi che i ragionamenti che potrebbere trovare un terreno comune. Ci sono diversi modi di convincere un pubblico della correttezza del nostro argomento, ma sarà più efficace se il nostro linguaggio, gli argomenti a cui decidiamo di dare più risalto e le nostre conclusioni siano facilmente assimiliabile. Dobbiamo partecipare a dibattiti dove potremo contribuire in un modo positivo con la nostra preparazione, e dobbiamo anche conoscere il terreno in cui non siamo preparati, e quindi lasciare lo spazio a colleghi più informati di noi, o che hanno esperienze o informazioni particolari che potrebbe toccare le corde del pubblico. Dobbiamo conoscere i propri limiti, e riconoscere i meriti degli altri, chiamandoli al posto nostro quando possono comunicare i concetti meglio di noi.
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