Tradotto dal team Le Voci della Libertà
L’appello originale qui in inglese
7 aprile 2018
Amici e familiari dei “Quattro di Douma” #Douma4
Mentre i residenti rimasti nella Ghouta orientale sono in gravissimo pericolo, amici e parenti dei quattro noti attivisti rapiti a Douma nel 2013 lanciano un appello per il loro rilascio.
Decine di migliaia di residenti nella Ghouta Orientale stanno per essere evacuati, e con molta probabilità il numero aumenterà; molte persone sono state sfollate in residenze temporanee, costrette a subire l’umiliazione fisica, sociale ed economica da parte dell’apparato di sicurezza del regime di Bashar al-Assad; ma quelli nella posizione più complicata sono i cosidetti “Quattro di Douma”, gli attivisti rapiti e “scomparsi” nell’enclave assediata quattro anni e quattro mesi fa.
Tutte le prove indicano che la fazione ribelle Jaysh al-Islam (“Esercito dell’islam”), nel tentativo di imporre la propia incontrastata autorità su Douma, si sia resa responsabile del rapimento di Samira al-Khalil, Razan Zaitouneh, Wael Hamade e Nazem Hamadi. Il gruppo é noto anche per essere coinvolto in omicidi e detenzioni arbitrarie, tra le cui vittime risultano anche Abu Subhi Taha e Abu Nadhir Khabiyya, sottoposti a torture brutali e rilasciati solo poco tempo fa, oggi tra gli evacuati insieme ai loro concittadini.
Noi, parenti e amici dei “Quattro di Douma”, abbiamo chiesto aiuto a entità di vario genere, dopo aver messo a disposizione prove schiaccianti che mostrano il coinvolgimento di Jaysh al-Islam nel rapimento, e ci dispiace essere costretti a ripetere questo appello oggi. Imploriamo tutti, tutte le parti politiche, umanitare, culturali o religiose di assumersi la responsabilità e di levare la propria voce per questa causa. Samira, Razan, Wael e Nazem non sono persone sconosciute, non lo sono state durante la rivoluzione né prima di essa, e le loro rivendicazioni sono famose in tutta la Siria e in tutto il mondo. È inconcepibile che una milizia che ha deliberatamente usato il rapimento, la detenzione, la tortura, la sparizione forzata e l’assassinio possa sciogliersi senza far luce sul destino delle sue vittime. Non c’è giustizia, né coscienza, né legge, e nessuna causa che possa giustificare chi, essendo in grado di parlare, persiste nel suo silenzio.
Si conosce il nome di coloro che hanno dato l’ordine di rapire i Quattro di Douma, di quelli che hanno scritto minacce di morte a Razan , probabili responsabili del rapimento. Allo stesso modo, si conosce il nome di colui che autorizzò altri omicidi e detenzioni e ordinó il rapimento dei “Quattro”. Chiediamo di tenere gli interessati in considerazione e di trovare la verità sul destino di queste due donne e due uomini.
Vogliamo l’immediata liberazione di Samira, Razan, Wael e Nazem e aiuto nel perseguire e incriminare la leadership di Jaysh al-Islam – i suoi funzionari di sicurezza, quelli religiosi, militari e politici – per la loro implicazione in questo crimine, e molti altri ancora. Se queste persone sono in grado di sfuggire alla loro meritata punizione, allora come possiamo chiedere che Bashar ed i suoi scagnozzi non sfuggano alla loro?
Samira, Razan, Wael e Nazem non sono esseri scolpiti negli alberi; hanno famiglia, persone care e amici che hanno sopportato il dolore della loro assenza senza l’aiuto delle istituzioni per più di cinquanta mesi. Oggi chiediamo: dove sono i nostri cari? Perché nessuno sta dicendo nulla?
Aiutateci, per favore!
Dì la verità, per favore!
Non lasciarci languire nella preoccupazione e nella paura, per favore!
Firmato da:
Al-Jumhuryia Collettivo
Women Now
Violation Documentation Center in Syria
Baytna Syria
Association of Detainees & The Missing in Sednaya Prison