Scritto da CJ Werleman tradotto da Rina Coppola
La propaganda è stata fabbricata dai giornalisti occidentali che hanno trascinato il flusso di informazioni fuori dalla Siria, e aiuta il regime di Assad a sfuggire alle responsabilità dei suoi crimini ampiamente documentati.
Mentre i siriani continuano a scendere coraggiosamente in strada per protestare contro la ferocia senza compromessi del regime di Assad, le loro case, ospedali e mercati vengono attaccati dal sole fino al tramonto dagli aerei russi.
“Gli aerei da guerra e i bombardamenti iniziano ogni giorno alle 9 e non si fermano fino alle 21,” mi ha riferito Alaa al Ahmad, un giornalista siriano nella Ghouta orientale assediata.
Oggi più di 500.000 siriani sono morti, insieme a più di 10 milioni di sfollati dalle loro case, villaggi, città e paesi, mentre le uccisioni di massa continuano senza sosta.
Centinaia di civili sono stati uccisi dai bombardamenti aerei di Assad-Russia nelle ultime settimane con 200 morti in soli due giorni nella parte orientale della Ghouta – insieme a 300.000 civili che sono stati sfollati da dicembre, quando sono iniziati gli intensi attacchi del regime ad Idlib, mentre i medici e gli operatori umanitari nel territorio dei ribelli forniscono ulteriori prove del fatto che Assad continui ad usare armi chimiche.
“E’ difficile ignorare le immagini dei bambini che soffocano e di chi urla e tossisce per i fumi tossici”, commenta Mardini.
“Al regime non importa quanto siano giovani le loro vittime, o se siano troppo fragili per nascondersi. Si rivolge deliberatamente ai civili per spaventare coloro che cercano di controllare”
Un’amalgama di blogger, manipolatori, teorici della cospirazione e folli di estrema destra e di estrema sinistra sono confluiti dall’inizio del conflitto per diffondere la propaganda generata dalla Russia, che serve solo a nascondere sia i crimini di guerra russi che quelli di Assad, e diffama le vittime del loro genocidio.
Senza dubbio avete già ascoltato ognuna di queste teorie cospirative pro-Assad interamente e ampiamente ridimensionate: che le proteste pacifiche contro Assad fossero il prodotto di un’operazione di “cambio di regime” condotta all’estero; che i White Helmets, un gruppo di volontari di salvataggio ai quali è stato riconosciuto di aver salvato più di 100.000 vite in territorio ribelle, siano in qualche modo uno strumento di propaganda per il “cambio di regime” o un fronte di pubbliche relazioni per al Qaeda o entrambi; che Assad non abbia mai usato armi chimiche ma che in realtà i ribelli le usino nelle loro stesse famiglie per ottenere simpatie internazionali; che Assad stia combattendo i “terroristi”; che la totalità o la maggioranza degli oppositori di Assad siano jihadisti di origine straniera; che i ribelli avvelenino riserve idriche di Damasco; e così via..
Lo scopo di questo articolo non è quello di sfatare tutte queste diffamazioni, false narrazioni e cospirazioni da folli. Sono state completamente sfatate e screditate qui, e qui, e qui, e qui, e qui, e qui, e qui, e anche qui.
“La cosa triste è che così tanti attivisti e giornalisti siriani passino molto tempo a confutare queste cospirazioni perché queste possono avere un impatto davvero dannoso sulle persone e sulle loro vite”, ha twittato Leila al Shami, attivista per i diritti umani siriana e autrice, in risposta a un’affermazione secondo cui gli White Helmets appartengano ad Al Qaeda.
Queste cospirazioni pro-Assad sono diventate così fuori controllo che Vanessa Beeley – che è diventata una delle più importanti dispensatrici di totale assurdità – ha invitato la Russia a effettuare attacchi aerei contro i White Helmets, e per me essere imprigionata per ” permettere la distruzione della Siria e del suo popolo “.
Patrick Hilsman, giornalista freelance che ha visitato il territorio ribelle tre volte, ha riso quando ho menzionato queste affermazioni sui White Helmets.
“Li ho incontrati per la prima volta semplicemente chiedendo al mio autista cosa fosse l’edificio alla nostra destra, e lui ha detto: È la difesa civile.” Siamo entrati senza preavviso e abbiamo incontrato persone senza armi, duri al poco affascinante lavoro di scavare un pozzo,” lui mi disse.
“Non sono stato aiutato da nessun think tank (gruppo di esperti) nessuno mi ha detto cosa dire, nessuno ha avvertito i soccorritori di iniziare a recitare per i freelance con le loro macchine da presa”.
Sfortunatamente, tuttavia, gli assassini e i propagandisti pro-Assad / Russia sono stati così efficaci nel confondere le acque, gettare calunnie sulle vittime di Assad e allontanare le critiche dal dittatore più brutale di questo secolo, che minano qualsiasi sforzo internazionale coordinato e sostenuto per proteggere il popolo siriano dal genocidio.
Così ho chiesto a un certo numero di siriani quali danni hanno causato queste teorie cospirative sfatate, sul popolo siriano e sulla rivoluzione pro-democrazia.
“Questa propaganda facilita gli attacchi al gas, gli attentati agli ospedali, la pulizia settaria e così via”, mi ha detto Robin Yassin-Kassab, coautore di Burning Country: Syrians in Revolution and War.
“Contribuisce anche alla demonizzazione generale di musulmani e arabi nella nostra cultura. Oltre a ferire siriani, arabi e musulmani, sta anche danneggiando la nostra vita civile e politica in Occidente, ma lo scopo principale di questa propaganda, perché è stata attentamente fabbricata e guidata, è di distrarre l’attenzione dai crimini commessi da Assad e dalle occupazioni iraniane e russe contro i civili in Siria e per impedire la solidarietà con quelle vittime “.
Quando ho intervistato Alaa al Ahmad, un giornalista siriano, mi ha detto che è profondamente doloroso leggere che gli occidentali pro-Assad descrivano lui e gli altri 300.000 siriani con cui è intrappolato nella Ghouta orientale assediata come “terroristi”, chiedendo “Sono terrorista perché chiedo uno stato civile e combatto le fazioni che cercano di stabilire un califfato islamico o simili? “
In definitiva, queste teorie cospirative faranno evaporare qualsiasi pressione internazionale sul regime di Assad, in un momento in cui i siriani hanno più bisogno di quella stessa pressione.
“È essenziale che la comunità internazionale rimanga unita a chi in Siria vuole una soluzione democratica, libera da Assad e libera dal terrorismo. Questo è il motivo per cui abbiamo bisogno che essa eserciti pressioni sulla Russia affinché ponga fine ai bombardamenti e al suo sostegno ad Assad, così da poter lavorare verso una soluzione politica pacifica “, scrive Mardini.