SCRITTO DA SARABIANY, tradotto da Mary Rizzo
“Lo svolazzare delle speranze e il battito del cuore,
adornano una bandiera che unisce l’intero Paese.
Il nero non è forse il colore di ogni occhio,
e non è rosso l’inchiostro del sangue di ogni martire?”
Terza strofa dall’Inno Nazionale della Siria, Humat Al-Diyar (Guardiani della Patria). 1936.
Ad ogni angolo della Siria, in ogni protesta, ai checkpoint dell’Esercito Siriano Libero e in ogni piazzetta liberata troverai la bandiera rivoluzionaria – quella bandiera rossa, bianca e verde – che svolazza orgogliosamente. Ma più precisamente – quello che vedrai è la Bandiera siriana dell’Indipendenza.
1948 Francobollo commemorativo delle Forze Armate.
1948 Francobollo commemorativo del Servizio Militare. Nota bene, la bandiera e la scritta “Repubblica Siriana”.
Malgrado i tentativi del regime di Assad di esautorare questa bandiera, calunniandola senza vergogna come la bandiera “francese”, non possono nascondere che ha rappresentato una presenza importante della storia siriana e che ogni presidente siriano da Muhammad Ali al-Abd della Repubblica Siriana a Shukri al-Quwatli, Adib Shishakli, Hashim Atassi e persino Assad, si sono presentati davanti a questa bandiera.
Bandiera dell’Indipendenza alzata in Aleppo. Anni 1940.
La bandiera fu sancita nella Costituzione della Repubblica siriana del 1930, sotto la supervisione di uno dei più celebri eroi siriani: Ibrahim Hananu. Fu salutata per la prima volta ad Aleppo e Damasco nel 1932 e divenne presto un potente simbolo di resistenza contro i coloni francesi. Il 17 aprile 1946, giorno dell’Indipendenza, è stata adottata come bandiera dello Stato appena dichiarato indipendente.
Deir Ezzor, Festeggiamenti per l’Indipendenza. Anni 1940.
Ecco la “Bandiera Francese” per lo Stato della Siria sotto il Mandato (1924 – 30). Prima di allora, la Siria si ritrovava divisa in numerose province substatali. Successivamente la Siria è diventata la Repubblica Siriana, che esistette fino a 1958 anno in cui ci fu l’unificazione con Egitto.
La bandiera asservì immediatamente come un importante simbolo di unione per la nazione. Le tre stelle rappresentano le grandi rivolte contro l’occupazione francese: la Rivolta di Salih Ali nel 1919; la rivolta di Aleppo di Ibrahim Hananu; la rivolta di Sultan al-Atrash nel 1925. I tre colori rappresentano: il verde il Rashidun & Islam, il nero il califfato abasidico, il bianco gli umayyadi e il rosso in onore dei martiri della nazione. Anche l’inno nazionale di Siria, Humat Al-Diyar, scritto nel 1936, rende omaggio alla bandiera.
Questa bandiera è stata omaggiata a mio nonno, Adib Shishakli, dalla squadra della Siria del 1953 ai Giochi Pan-Arabi nella ceremonia inaugurale di Alessandria, Egitto. Da allora è stata tramandata da generazione in generazione, ed è stata appesa alla parete della mia casa fin dalla mia infanzia.
La bandiera dell’Indipendenza fu temporaneamente sostituita quando la Siria si unì all’Egitto per formare la “Repubblica Araba Unita” nel 1958. Fu tuttavia ripristinata quando il progetto di unione è collassato nel 1961.
Come importante nota a margine, la parola “araba” nel nome attuale “Repubblica araba siriana” fu istituita per la prima volta dopo il fallimento del progetto di unione con l’Egitto, a causa della pesante influenza egiziana / nasseriana. Il vocabolo non era stato inserito dai Padri Fondatori della Siria al momento dell’Indipendenza, per il rispetto verso la diversità della Siria.
La “Repubblica araba siriana” ha ristabilito la bandiera dopo la separazione con l’Egitto nel 1961.
Destituita dal Partito Ba’ath e dalla famiglia Assad dal 1963, l’icona più longeva dello Stato nazione moderno della Siria gode ora di una ripresa come un segno audace dell’indipendenza e della ribellione al regime. Tale rinnovata valorizzazione è avvenuta con naturalezza da parte di una popolazione che rifiuta i simboli di Stato imposti – che sono diventati sinonimi del regime di Assad, vale a dire, i Ba’ath – e le bandiere ufficiali dello Stato, sempre strategicamente associate alle immagini di Hafez, Bashar e persino di Basil Al-Assad (ricordo un episodio della mia infanzia, quando avevo contato oltre 400 immagini di Hafez Al-Assad nel vano scale di una scuola elementare di 4 piani).
Festeggiamenti della Giornata dell’Indipendenza nel 2010 a Aleppo. Notate le enormi bandiere di Ba’ath e la bandiera ufficiale con il volto di Bashar sovrapposto in sottofondo. L’immagine di Bashar con la bandiera ha avuto una diffusione massiccia e crescente nel corso dei decini (precedentemente il viso era di Hafez).
L’adozione della bandiera dell’Indipendenza per questa rivoluzione è decisamente logica. Oggi la lotta siriana per l’indipendenza continua – solo questa volta è contro un regime familiare che ha trattato la nazione come sua colonia per svariate generazioni.
Per vedere una raccolta d’immagine con la Bandiera dell’Indipendenza, vedi qui.
Alcuni francobolli storici con la presenza della nostra bandiera nazionale dell’Indipendenza:
1954 Inaugurazione della Fiera Internazionale
Primi anni 1950, la bandiera dell’Indipendenza svolazza orgogliosamente.
1955 Fiera Internazionale di Damasco
1955 Fiera Internazionale di Damasco
1957 Anniversario dell’Indipendenza
1957 Anniversario dell’Indipendenza, Resistenza popolare
1967 Anniversario dell’Indipendenza
1965 10° Anniversario del Aeroclub Siriano
1996 Siria Anniversario dell’Indipendenza
1998 Anniversario dell’Independenza
2002 Anniversario dell’Indipendenza
2003 Anniversario dell’Indipendenza
2006 Commemorazione dei Padri Fondatori della Siria. In senso orario dal primo a sinistra – Ibrahim Hananu, Saleh Ali, Sultan Al-Atrash, Ahmad Moraiwed, Yousef Al-Azmeh.
2007 Anniversario dell’Indipendenza
2009 Anniversario dell’Indipendenza
Originale: https://sarabiany.wordpress.com/2013/04/17/flag-of-our-forefathers/