Cercasi volenterose/i pronte/i a impegnarsi e a fare di più per la Siria – per quanto riguarda le comunicazioni e le informazioni. Sappiamo tutti che stiamo già lavorando per i profughi e per favorire gli aiuti umanitari, tutte cose fondamentali e necessarie che non fanno minimamente parte degli sforzi del nemico.
Ma il nemico sta vincendo la guerra mediatica e le cose per i siriani possono continuare ad essere disastrose e anche a degenerare ulteriormente se noi non mettiamo un freno alla loro propaganda. I sottoscritti hanno preso l’iniziativa di formare un primo gruppo d’intervento per combattere con più efficacia le “fake news”, i commenti online e le (dis)informazioni che gli assadisti stanno facendo circolare (in fonti sempre più istituzionali e mainstream – come la Repubblica, TGCom ed altri). Stiamo cercando di creare una rete che vada oltre la diffusione di foto di bambini feriti e che risponda alle falsità e alle bugie del nemico colpo su colpo con fatti attendibili e prove.
Esempi delle tematiche attuali: la diffamazione dei Caschi Bianchi, la negazione delle atrocità a Saydanya, la negazione della pulizia etnica in corso, la negazione dell’uso di armi chimiche, l’analogia tra opposizione e fazioni terroriste, ecc… Tutti i giorni, su FB ma anche in altri luoghi, assistiamo al salto di qualità del nemico numero Uno del popolo siriano. Se pensiamo che sia cruciale controbattere, è il caso di fare il salto di qualità anche noi. Il nostro lavoro potrebbe essere facilitato dal materiale in inglese già esistente e che continua ad essere creato costantemente da molte organizzazioni e gruppi – che ci potrebbero assistere nel compito.
In pratica quello che dobbiamo fare:
1) Monitorare i media e seguire argomenti, fonti e diffusione delle fake news;
2) Capire il modo in cui stanno disseminando propaganda di regime, fake news e argomentazioni inaccettabili. Capire il meccanismo del loro “framing”;
3) Tradurre materiale esistente, anche in modo più conciso e circostanziato, per potere inserirlo in un sito (che già esiste allo scopo) e disseminarlo come testi di riferimento nelle discussioni e dibattiti;
4) Creare nuovi contenuti;
5) Partecipare come “disseminatori” in vari luoghi (fb, twitter, sezioni di commenti dove appaiono articoli nei mainstream media);
6) Creare opportunità per presentare i nostri argomenti e non solo per reagire alle bugie.
Se siete interessate/i a questa proposta, si inizia con un gruppo di lavoro sui social media per definire le strategie, le argomentazioni, i luoghi d’intervento, ecc… Se conoscete persone interessate a questa iniziativa, fateci sapere (i contatti sono in calce).
Naturalmente, ciò richiede un impegno di tempo e tanti sforzi. E’ come una palestra. Se non avete questo tempo o non vi sentite in grado di sostenere ancora un altro sforzo, non è obbligatorio fare parte del gruppo. Non c’è problema.
Ma non si può più aspettare!
Amir Amerian, Samantha Falciatori, Mutaz Smsmieh, Mary Rizzo, Johannes Waardenburg
contattare i profili fb: Mary Hassan Ali Rizzo oppure Salomo Kilpatrick